Handler, cos’è e cosa fa?

Handler, cos’è e cosa fa?

Ottobre 29, 2019 0 Di Valeria Giammona

Io sono Valeria, handler professionista, da anni espongo Pitbull ad esposizioni cinofile di bellezza ed insieme a “Pitbull Is Not a crime” abbiamo deciso di spiegarvi chi è questa figura basandoci sulla nostra amata razza.

Il Professional Dog Handler

L’handler è l’abbreviazione di “Professional Dog Handler” ed è colui che prepara e presenta i cani alle esposizioni cinofile di bellezza.

Una piccola premessa, al giorno d’oggi ci sono associazioni che organizzano eventi anche per il Pit e quindi la figura dell’handler è comparsa anche al di fuori del mondo Enci (Ente nazionale cinofilo italiano), un mondo che non riconosce il Pit come razza e quindi non permette lo svolgimento di show dedicati ad esso.

Cosa deve fare un Handler

Secondo la mia personale esperienza, come prima cosa un Handler durante la presentazione del soggetto al giudice deve saper riconoscere con obiettività i suoi difetti e pregi, è sottinteso che per far ciò deve conoscere lo standard della razza.

Un buon Handler deve saper nascondere eventuali difetti nel soggetto e contemporaneamente esaltarne i pregi durante la conduzione con lo scopo di ottenere i migliori piazzamenti.

Sicuramente sono molti i dettagli che questa figura deve tenere in considerazione, non è da sottovalutare l’abbigliamento che deve essere funzionale, comodo ma allo stesso tempo consono alla situazione in modo da risultare professionale. Infatti c’è chi sostiene che un Handler vestito non adeguatamente, non curato o addirittura volgare possa risultare non rispettoso verso il Giudice. Anche la scelta dei colori di questo abbigliamento non è casuale, scegliere un colore d’abbigliamento contrastante al cane che si presenta sicuramente aiuta questa figura a metterlo più in risalto.

Sicuramente dopo la parte estetica arriva l’essenza vera e propria di questa figura che sta nella capacità di riuscire a tenere sotto controllo contemporaneamente più situazioni; lo stato emotivo (che se non gestito può influire negativamente sul soggetto che si espone),mantenere la concentrazione sul soggetto per far sì che risulti costantemente perfetto agli occhi del giudice (perché quando si parla di presentazione non ci si riferisce solo al momento dove il soggetto è sottoposto al giudizio, un Giudice inizia la sua valutazione anche all’entrata in un ring, magari mentre un soggetto è sottoposto a giudizio non è detto che un Giudice non butti un occhio anche agli altri soggetti partecipanti).

Riassumendo il concetto sono convinta che l’abilità che distingue un bravo Handler è quella di riuscire a monitorare contemporaneamente tutte queste situazioni e saperle gestire tempestivamente senza risultare impacciato o confuso su ciò che fa e che sta accadendo attorno a lui.

La preparazione

Oltre a questa dote, il lavoro dell’handler consiste principalmente nella preparazione del cane.

Nel mio caso, con i miei cani, la preparazione e l’addestramento inizia fin dalle prime settimane di vita, inizialmente l’obiettivo è quello di abituare il cane a mantenere la posa per tempi prolungati, mantenerla anche se sottoposto a distrazioni, a contatto da parte mia o di terzi.

Il lavoro sull’attenzione del cane è la parte più impegnativa a mio parere, perché come ben sapete chiedere ad un Pitbull di rimanere immobile all’interno di un ring ricco di distrazioni (cani, odori, persone, rumori) non è semplice, soprattutto se si tratta di soggetti adulti, ma vi posso garantire che con la giusta preparazione, conoscenza caratteriale del soggetto e con un intenso legame col medesimo questo è possibile.

Ma è questa la parte del lavoro che più preferisco, per ottenere risultati soddisfacenti è essenziale costruire un forte legame col nostro animale, dobbiamo riuscire ad ottenere la sua collaborazione che non dev’essere costrittiva, poiché il cane deve mantenere la sua fierezza e scioltezza all’interno del ring e una presentazione costrittiva porterebbe il cane a non vivere quella situazione con serenità e di conseguenza invece di presentare un soggetto fiero e collaborativo si rischierebbe di mostrare un cane a disagio, spaesato in quella situazione e ciò sicuramente penalizzerebbe la performance.

È proprio questo che mi ha spinto ad intraprendere questo percorso negli anni, il riuscire a controllare una razza così forte, riuscire a dimostrare che è possibile oltre all’infinità passione verso questa razza che se ben gestita può veramente cambiare la vostra vita e riempirla con qualcosa inspiegabile che solo chi ha avuto la fortuna di provare può capire.

Il mondo degli Show

Il mondo degli show dei Pit negli ultimi anni ha subito un enorme crescita, creando differenti linee di pensiero sulla razza.

Ciò ha influito molto sulla selezione della razza, infatti per chi si avvicina al mondo Espositivo non risulterà difficile inquadrare i differenti pareri di chi la seleziona.

Secondo la mia più personale considerazione le principali linee di pensiero che negli anni si sono ramificate sono due; una vede il Pitbull come un cane estremamente funzionale, quindi un soggetto forte, potente, muscoloso e con un carattere fiero, attento, collaborativo e fiducioso verso l’uomo.

Sicuramente preservando il carattere tipico, possono nascere delle difficoltà nell’ambito espositivo dove il carattere forte e dominante del Pitbull non è facilmente gestibile all’interno di un ring perché come abbiamo già detto chiedere ad un soggetto di ignorare altri cani, soprattutto se si parla di soggetti adulti è una cosa molto delicata e impegnativa a cui bisogna dedicare molto lavoro di preparazione.

Oserei dire che è stato questo il primo punto di difficoltà che ha spinto alcuni allevatori ad intraprendere una selezione più mirata al mondo espositivo, quindi preferire un carattere più gestibile, tranquillo e consono a quella situazione. 

Ovviamente la selezione di questo carattere ha influenzato anche la morfologia dei soggetti, perché per smussare questo lato caratteriale si sono introdotte linee di sangue differenti che hanno modificato la loro morfologia, dando vita a soggetti più compatti e meno funzionali.

La mia visione

Ci tengo ad esprimere un concetto molto personale: in un mondo così è essenziale avere passione e provare costantemente a migliorarsi, dal mio canto ho preferito scegliere di preservare le doti caratteriali del Pitbull, perché vi posso assicurare che con la giusta selezione, gestione e preparazione, si possono ottenere risultati eccellenti, un legame e una collaborazione col Pitbull inspiegabile, ed è proprio questo che mi affascina di questa razza così forte caratterialmente, vi posso assicurare che una volta trovato il giusto equilibrio questo mondo può regalare emozioni e soddisfazioni uniche.