Pedigree: che cos’è ed a cosa serve

Pedigree: che cos’è ed a cosa serve

Settembre 28, 2019 0 Di Nicola Cibelli

Pedigree questo sconosciuto

Il pedigree, questo pezzo di carta su cui tanti nostri utenti e molti proprietari di cani hanno svariati dubbi è spesso argomento di discussione anche tra chi non ne conosce realmente il valore e l’utilità. Abbiamo quindi interpellato, come facciamo per i consigli sull’educazione; degli esperti. In questo caso Nino Gennaro (Allevamento Rancioval) che in collaborazione con Grazia Marmo (Red Angels Marmo’s Kennel), hanno accettato di darci delucidazioni in merito; ecco a voi una spiegazione da parte di due veri esperti dell’utilità e valore del pedigree,

Introduzione

Nella prima parte dell’articolo spiegheremo cosa è un pedigree e come deve essere fatto, nella seconda chi lo può emettere, la validità ed i costi.

Il pedigree è un documento molto importante, perché su questo “foglio di carta” c’è scritta tutta la discendenza del cane, ovviamente insieme a tutti i suoi dati. Cominciamo a guardarlo un po’ più a fondo. Lo suddivideremo in più parti per far capire meglio i punti fondamentali.

Come è strutturato un pedigree

Prima parte

Nella prima parte ci devono, e ripeto devono essere annotati i dati del cane, ovvero il nome, la razza, il gruppo di appartenenza, la data di nascita, il numero d’iscrizione al registro, il numero di microchip e l’allevatore.

Seconda parte

Nella seconda parte troviamo tutti i dati riguardanti la discendenza del soggetto, quindi il nome dei genitori, dei nonni, dei bisnonni ecc., con vicino il numero di iscrizione al registro e gli eventuali titoli/prove che il soggetto ha conseguito.

Terza parte

La terza parte è quella delle annotazioni, dove vengono annotati i risultati degli eventuali test clinici richiesti per le varie razze, come per esempio le lastre per la displasia.

Quarta parte

La quarta parte è dedicata alla registrazione dei nuovi eventuali proprietari del soggetto, in cui devono essere annotati nome, cognome ed indirizzo completo, e per renderlo ufficiale deve essere presente il timbro, la data e la firma dell’associazione che effettua la registrazione.


Red Angels Marmo’s Angels Marmo’s Bogan Aka Dominique. 

L’utilità di questo documento

Ora che abbiamo spiegato come deve essere fatto, spieghiamo a che cosa serve.

Il pedigree è una linea guida di fondamentale importanza per la riproduzione del cane, sia per gli allevatori, che per i privati, perché si hanno dei chiari riferimenti sui soggetti che hanno riprodotto, quindi sulle linee di sangue che sono state utilizzate fino ad arrivare a quel punto della selezione. Quindi dà una chiara indicazione sui “pregi” che sono stati fissati, su quelli da fissare, ed i “difetti” che si devono eliminare, che possono essere fisici, caratteriali e di salute. Quindi questo documento è importante anche per i privati che non hanno intenzione di mettere il cane in riproduzione, perché può dare importanti informazioni anche sullo stato di salute del cane.

La valenza di un pedigree

I pedigree che possono essere ritenuti “ufficiali” sono solo ed esclusivamente quelli emessi dagli organi o enti riconosciuti dall’FCI (Federation Cynologique Internationale) che è a livello mondiale, con sede in Belgio, che in Italia ha come suo riferimento l’ENCI (Ente Nazionali della Cinofilia Italiana), organo riconosciuto anche dal Ministero delle Politiche Agricole, quindi a sua volta riconosciuto dallo Stato.

Per avere il pedigree Enci, bisogna presentare due moduli, il Modello A che è la denuncia di monta e di parto (entro 25 giorni dalla data di nascita dei cuccioli), che ha un costo di circa 25 euro, ed il Modello B che la denuncia di iscrizione di cucciolata (entro 90 giorni dalla data di nascita dei cuccioli), che ha il costo di circa 23,50 euro per ogni cucciolo iscritto, ovviamente entrambi i genitori devono essere in possesso del pedigree Enci.


LUIS di Rancioval

I pedigree non ufficiali

In Italia sono presenti molte associazioni e club privati, che emettono il pedigree, con un costo che varia dai 25 euro fino ai 50 euro per cucciolo, che però non essendo riconosciuti come organo ufficiale né dall’enci, né dal Ministero delle Politiche Agricole quel documento non ha nessun valore, può avere la semplice valenza di promemoria per ricordarsi i discendenti del soggetto.

Dei pedigree esteri sono validi e riconosciuti come “ufficiali” solo quelli emessi da enti o club riconosciuti dall’FCI, che possono essere tramutati/riconosciuti solo ed esclusivamente dall’Enci e così diventare validi anche in Italia.

In conclusione nel nostro paese gli unici pedigree che sono validi sono solo quelli emessi dall’Enci, o quelli da essa validati in quanto emessi da enti riconosciuti dall’FCI.