Key da dietro le sbarre ad una famiglia

Key da dietro le sbarre ad una famiglia

Luglio 18, 2018 0 Di Nicola Cibelli

Prima

Dopo un anno senza il mio vecchio segugio mi sentivo pronta per accogliere un altro cane; da un po’ mi girava in testa l’idea del Pitbull. Attratta dal fascino della loro fierezza e dolcezza insieme, quel muso dagli occhi a mandorla che a molti incute paura e soggezione e a me ha sempre fatto una gran tenerezza.


Sul blog “Un Pitbull per Amico” trovo la storia di Key. Ha un muso dolcissimo e un corpo che ricorda un puma tigrato. La situazione è drammatica in quanto il suo proprietario è stato arrestato e lui è finito in canile; soffre la mancanza del contatto umano a tal punto che ha smesso di nutrirsi e trascorre  il giorno a  martoriarsi la coda a morsi. Purtroppo Key non è compatibile con i suoi simili, e questo rende complicata la sua adozione.
Senza nemmeno guardare le foto degli altri cani, contatto l’associazione e dopo due giorni io e la mia famiglia andiamo a conoscerlo.
Manuela si accorge che è successo qualcosa (ha visto la scintilla!), mi spiega che altre persone sono venute a vedere Key, ma nessuna l’aveva convinta e quindi eccolo ancora lì…mi guarda e mi dice “Te la senti di portarlo a casa?”
Così è iniziata la nostra storia. La storia di un cane “difficile”, proveniente dal canile di Napoli, e prima nelle mani di uno spacciatore, che probabilmente ha visto nel suo fisico forte e muscoloso uno strumento per fare la guardia alla stanza dove custodiva la droga. Senza farlo mai uscire a fare una passeggiata, a socializzare con gli altri cani, a conoscere il mondo…

Dopo

Sono passati quasi due anni dal giorno dell’adozione, abbiamo deciso di seguire un percorso educativo e abbiamo anche scoperto che Key è un ottimo atleta di Disc Dog. Abbiamo iniziato gradualmente l’approccio con altri cani. Vederlo camminare fianco a fianco con un altro cane, senza guinzaglio, vederli sdraiati vicini senza il minimo accenno di aggressività è stata la nostra più grande conquista.
Quello che ci ha sorpreso di questo cane dal passato difficile e dall’aspetto fiero e sicuro sono stati fin da subito il suo cuore grande. Il suo bisogno di affetto, di contatto umano, la sua sensibilità nei confronti di nostro figlio di 11 anni, col quale vive praticamente in simbiosi. Da quando si sono incontrati c’è stato subito feeling. Istinto di protezione dell’uno verso l’altro, una gran voglia di giocare insieme quasi appartenessero alla stessa specie.
Se mi chiedessero di descrivere la prima immagine quotidiana di Key che mi viene in mente, risponderei che vedo lui di spalle, seduto davanti alla porta di casa, ogni giorno alle 13.45 in punto, che aspetta il ritorno di Christian da scuola: io so che quando Key si siede lì, dopo due minuti suona il citofono.

Noi con Key non possiamo andare in vacanza tutti insieme, facciamo “i turni” se vogliamo intraprendere un piccolo viaggio, o andare in campeggio; noi non possiamo andare al parco sotto casa, o al ristorante, o per le vie del centro. Quando si esce con lui bisogna sempre stare allerta. Nel caso in cui si incrociassero altri cani, bisogna tenere il guinzaglio ben saldo intorno al polso, affinché non si sfili.
Se tornassimo indietro sceglieremmo nuovamente sempre e solo lui. Quando sono triste si avvicina e mette la testa tra le mie ginocchia, sta fermo così, per farmi capire che lui è lì per sostenermi; e così, quando si infila nel letto ed io lo circondo col mio braccio e gli infilo il naso sotto l’orecchio mi sento felice e in pace col mondo.

Dedicato a tutti quelli che vivono dietro le sbarre.

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