Il taglio delle orecchie – pratica barbara e insensata

Il taglio delle orecchie – pratica barbara e insensata

Ottobre 24, 2018 1 Di Nicola Cibelli

Il taglio delle orecchie è un argomento sempre attuale e sulla bocca di tutti. Ognuno ha la sua opinione, che varia da “è una tortura inutile” a “è tradizione, l’aspetto del pitbull è quello”. Prendiamo spunto dalla storia di Cecilia per parlarvene.

La storia di Cecilia ed Elvis

Quando ho adottato Elvis ero cosciente che sarei incappata in mille pregiudizi a causa della sua razza ma mai avrei pensato di essere definita “carnefice” da persone che nulla sanno del suo passato; “è illegale il taglio delle orecchie lo sai?”, O ancora “ecco un’altra tatuata che si fa il Pit perché fa figo e gli taglia pure le orecchie così è ancora più figo, ma se le tagliassero a te le orecchie??” Quando rispondo che Elvis È stato adottato già mutilato rispondono “ah scusa che ne potevo sapere io..sai, con tutte le storie che si sentono in giro”. Ma se non possono sapere, perché giudicano? Nessuno ha idea dei problemi che Elvis ha a causa del taglio INTEGRALE delle sue orecchie. Purtroppo,per me queste situazioni sono all’ordine del giorno e non posso evitarle a meno che io non attacchi sul collare di Elvis un cartello con scritto: CANE ADOTTATO GIÀ CON LE ORECCHIE TAGLIATE!

Ma noi siamo abituati ai pregiudizi e teniamo duro!

Il taglio delle orecchie in Italia è illegale

Falso, o meglio, non sempre. La convenzione europea firmata anche dall’Italia e ratificata nel 2010, indica che è vietata qualsiasi amputazione sugli animali domestici, realizzata al solo scopo di modificarne l’aspetto o comunque per finalità non curative. Ne consegue che amputazioni a scopo terapeutico sono consentite. Ad esempio, nel caso un cane presentasse una massa maligna proprio su un orecchio sarebbe consentito amputare l’orecchio.

A parte i casi medici quindi non sono consentite amputazioni, ma perché allora continuiamo a vedere Pitbull con le orecchie tagliate?

Le motivazioni dietro al taglio

La nascita di questa pratica il cui nome tecnico è conchectomia, affonda le sue radici in tempi remoti e non è limitata al Pitbull. Le motivazioni sono discutibili e viste con ottica moderna addirittura stupide. Le principali motivazioni tirano in causa l’aspetto. Un cane da guardia o da difesa infatti ha sicuramente un aspetto molto più minaccioso con delle orecchie piccole e dritte rispetto ad uno con le orecchie morbidamente ripiegate su se stesse. Alcuni affermano inoltre che un malintenzionato potrebbe tentare di neutralizzarlo afferrandolo per le orecchi, Sinceramente entrambe le giustificazioni paiono ridicole.

Per quanto riguarda l’aspetto; se mi trovo davanti un pitbull di 30kg infuriato e pronto ad azzannare non faccio certo caso alle sue orecchie. Per quanto riguarda invece la motivazione pratica, credo proprio che nessun malintenzionato si sognerebbe mai di arrivare ad uno scontro fisico con un Pitbull;  nel caso fosse costretto non andrebbe certo ad afferrarlo per le orecchie ma penserebbe a metterlo fuori gioco a distanza.

Per i cani da caccia le motivazioni sono persino più ridicole, molti cacciatori infatti pensano di fare il bene del cane evitandogli così di perdere o ferirsi le orecchie infilandosi in cespugli e erba alta. Inutile dire che rimuovere una parte del corpo per evitare di ferirsela è estremamente stupido.

Le conseguenze per il cane

Abbiamo visto quindi che non ci sono motivazioni valide alla base di questa pratica e che al giorno d’oggi è da ritenersi una pratica incivile e inutile per il cane. Se pur non si tratti di un indicibile tortura, se fatta in tenera età e da personale qualificato, ha sicuramente ripercussioni molto più gravi del semplice dolore, che comunque è enorme.

Per il cane infatti le orecchie sono un valido metodo di comunicazione che a causa della conchectomia viene eliminato. Il taglio è comunque un operazione molto invasiva con dei rischi e disagi post operatori che non sono da sottovalutare, ma l’aspetto sicuramente più importante è quello comunicativo. Il metodo principale di comunicazione del cane è infatti il linguaggio del corpo. Muovendo occhi, coda e orecchie infatti il cane è in grado di comunicare tutto quello che pensa e prova, sia ai suoi simili che ad un padrone competente.

Le orecchie come strumento di comunicazione

Il Pitbull è un cane estremamente espressivo, dalle straordinarie capacità comunicative. Chi vive con loro sa bene la vasta gamma di emozioni e sentimenti che esso riesce a trasmettere. In base alla postura delle orecchie e al contesto in cui le diverse posture vengono  utilizzate il cane può esprimere diversi sentimenti o atteggiamenti.

Privarlo di questo strumento può ridurne la possibilità di socializzazione, rendendo pericoloso ogni contatto con i membri della sua specie, fin’anche a comprometterne la vivibilità con un altro esemplare. Da non sottovalutare anche l’interpretazione di tali segnali per gli esseri umani. Chi approccia un cane con le orecchie tagliate ha uno strumento in meno per valutarne il comportamento e l’atteggiamento durante le interazioni di tutti i giorni. Il taglio quindi influisce negativamente su un aspetto molto importante della sua vita.

La battaglia del NO al taglio

Le motivazioni sono inesistenti, il danno per il cane è enorme quindi diciamo NO AL TAGLIO.  Oltre a noi semplici proprietari dovremo coinvolgere anche gli allevatori che continuano a portare ai concorsi Pitbull con le orecchie tagliate e i presidenti dei club che dovrebbero vietare la partecipazione a chi continua a praticare questa operazione con i sotterfugi più beceri pur di aggirare la legge.

Noi di Pitbull is not a crime non riteniamo questa pratica una tortura ma la riteniamo inutile e dannosa e quindi diciamo NO. Ai pitbull purtroppo viene fatto molto di peggio dell’amputazione delle orecchie e proprio per questo non aggiungiamo sofferenza alla sofferenza solo per motivi estetici. Sostieni questa battaglia condividendo questo post.